L’origine dell’Abbazia di S.
Eustachio viene fatta risalire alla
metà del XI secolo su beneficio di Rambaldo Terzo Conte di Treviso, poi Conte
di Collalto, che la fondò quale cenobio di monaci benedettini. Il monastero venne eretto su un
preesistente “casteller” dei Conti di Treviso dotato di un sistema difensivo
della pedemontana montelliana. Il luogo fu soggetto ad antica frequentazione,
tanto che la vicina fonte della “Ru” ha consegnato resti di epoca romana. L’Abbazia
già in decadenza dal periodo napoleonico fu oggetto di
bombardamento/distruzione durante la
Grande Guerra e di predazione negli anni successivi. Alla fine degli anni 90
vennero fatti lavori di recupero strutturale della sola Basilica
oramai cadente, da parte del
proprietario di allora l’imprenditore Frate Bruno, poi niente altro.
Il Comune di
Nervesa attuale proprietario , in mancanza di finanziamenti , ha indetto con l’ausilio
della provincia di TV un bando per il
recupero ed il restauro dell’Abbazia con le modalità del project financing per
cui al vincitore spetta la gestione del complesso monumentale per
anni ottanta. Le destinazioni previste sono esclusivamente di tipo culturale e
turistico, quali museo, conferenze, esposizioni, eventi musicali e di
promozione del territorio Veneto. Il Bando è stato aggiudicato dalla Società
Agricola Giusti Dal Col srl di Nervesa Della Battaglia , titolare Giusti
Ermenegildo, unica partecipante trattandosi di un intervento di scopo culturale.
Per questo il Signor Ermenegildo Giusti, emigrato in Canada, dove ha creato un
importante gruppo (Giustigroup) e
rientrato da qualche anno nella propria terra d’origine è stato visto e
considerato come un nuovo mecenate degli anni moderni. Il progetto ed i
lavori di restauro sono stati parimenti seguiti dalla Sopraintendenza di
Venezia , in prima persona dal Sopraintendente arch. Andrea Alberti. Durante l’attività di bonifica bellica e dei saggi archeologici
sono emerse delle murature medievali che hanno comportato una rivisitazione
generale del progetto che ha valorizzato
quanto portato in luce ed il
Sopraintendente Alberti ha inoltre autorizzato la ricostruzione
parziale della torre d’ingresso, di cui erano presenti le fondamenta.
Sintesi del progettoIl sito era oramai in stato di abbandono con pericolo di crollo,
non più visitabile e privo di ogni infrastruttura. E’ stata recuperata la via
di accesso (via del frati/circa 250 mt) ) ora via Collalto, dotandola dei
sottoservizi e conservandola stradina
bianca accessibile solo pedonalmente. Nell’ultimo tratto che porta al monastero
è stato riportato in luce il selciato originale costituito da un ciottolato
originale del 1600/700. Questo conduce alla porta d’ingresso costituita dalla
antica Torre che è stata in gran parte
ricostruita sulla base delle ricerche
storiche/fotografiche. Il suo uso attuale resta sempre di ricevimento dei visitatori con l’inserimento del bookshop. Tutto il “corpo di fabbrica” del lato sud del
monastero è stato recuperato; parte (centrale) in restauro conservativo con la copertura
di un’area “archeologica” dove sono stati messi in luce pavimentazioni
originali ; parte in parziale
ricostruzione ( sud-ovest) con il ricavo di una nuova foresteria destinata a
ristoro ed a sud-est con il ricavo dell’
unico “volume” fruibile in tre livelli,
un piano interrato destinato a
museo dell’Abbazia, il piano terra usato per conferenze, ma predisposto per un
futuro museo multimediale ed il piano
primo destinato ad esposizioni artistiche. Per quanto riguarda l’antico
chiostro di cui restano solo le fondamenta si è intervenuti con un restauro
conservativo provvedendo a proteggere la pavimentazione originale in cotto con
un telo adeguato e soprastante ghiaino per rendere comunque il passaggio
fruibile. I vari dislivelli che interessano l’intero plesso sono collegati con
passerelle e scale in ferro zincato. Allo stesso modo i tre livelli del corpo
di fabbrica ricostruito sono serviti da una scala in ferro verniciato oltre che
dall’inserimento dell’ascensore. La basilica già rinforzata con i lavori del
1990 è stata oggetto di manutenzione ricognitiva e rifacimento delle creste
murarie . L’intero sito edificato e
recuperato, nonchè tutte le aree esterne risultano accessibili in ogni parte
alle persone disabili
Architetto Guizzo
Armando - Architettura e Paesaggio Via XXX Aprile n° 21 -
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