architetto Guizzo Armando

architettura e paesaggio


RESTAURO DELL'ABAZIA DI S.EUSTACHIO




Anno di realizzazione: 2016-2018

Ubicazione: Nervesa della Battaglia (TV)

Committente: Società Agricola Giusti Dal Col


L’origine dell’Abbazia di S. Eustachio viene fatta risalire alla metà del XI secolo su beneficio di Rambaldo Terzo Conte di Treviso, poi Conte di Collalto, che la fondò quale cenobio di monaci benedettini. Il monastero venne eretto su  un preesistente “casteller” dei Conti di Treviso dotato di un sistema difensivo della pedemontana montelliana. Il luogo fu soggetto ad antica frequentazione, tanto che la vicina fonte della “Ru” ha consegnato resti di epoca romana. L’Abbazia già in decadenza dal periodo napoleonico fu oggetto di bombardamento/distruzione   durante la Grande Guerra e di predazione negli anni successivi. Alla fine degli anni 90 vennero fatti  lavori di recupero strutturale della sola Basilica oramai cadente, da parte del proprietario di allora l’imprenditore  Frate Bruno, poi niente altro. 

Il Comune di Nervesa attuale proprietario , in mancanza di finanziamenti , ha indetto con l’ausilio della provincia di TV un bando per il recupero ed il restauro dell’Abbazia con le modalità del project financing per cui al vincitore spetta la gestione del complesso monumentale   per anni ottanta. Le destinazioni previste sono esclusivamente di tipo culturale e turistico, quali museo, conferenze, esposizioni, eventi musicali e di promozione del territorio Veneto. Il Bando è stato aggiudicato dalla Società Agricola Giusti Dal Col srl di Nervesa Della Battaglia , titolare Giusti Ermenegildo, unica partecipante trattandosi di un intervento di scopo culturale. Per questo il Signor Ermenegildo Giusti, emigrato in Canada, dove ha creato un importante gruppo (Giustigroup) e rientrato da qualche anno nella propria terra d’origine è stato visto e considerato come un nuovo mecenate degli anni moderni. Il progetto ed i lavori di restauro sono stati parimenti seguiti dalla Sopraintendenza di Venezia , in prima persona dal Sopraintendente  arch. Andrea Alberti. Durante l’attività  di bonifica bellica e dei saggi archeologici sono emerse delle murature medievali che hanno comportato una rivisitazione generale  del progetto che ha valorizzato quanto portato in luce  ed il Sopraintendente Alberti  ha inoltre autorizzato la ricostruzione parziale della torre d’ingresso, di cui erano presenti le fondamenta.

Sintesi del progetto   Il sito era oramai in stato di abbandono con pericolo di crollo, non più visitabile e privo di ogni infrastruttura. E’ stata recuperata la via di accesso (via del frati/circa 250 mt) ) ora via Collalto, dotandola dei sottoservizi e conservandola stradina bianca accessibile solo pedonalmente. Nell’ultimo tratto che porta al monastero è stato riportato in luce il selciato originale costituito da un ciottolato originale del 1600/700. Questo conduce alla porta d’ingresso costituita dalla antica Torre che è stata in gran parte ricostruita sulla base delle ricerche storiche/fotografiche. Il suo uso attuale resta sempre di ricevimento dei  visitatori con  l’inserimento  del bookshop.  Tutto il “corpo di fabbrica” del lato sud del monastero è stato recuperato; parte (centrale) in restauro conservativo con  la copertura di un’area “archeologica” dove sono stati messi in luce pavimentazioni originali ;  parte in parziale ricostruzione ( sud-ovest) con il ricavo di una nuova foresteria destinata a ristoro ed a  sud-est con il ricavo dell’ unico “volume” fruibile in tre livelli, un  piano interrato destinato a museo dell’Abbazia, il piano terra usato per conferenze, ma predisposto per un futuro museo multimediale ed il  piano primo destinato ad esposizioni artistiche. Per quanto riguarda l’antico chiostro di cui restano solo le fondamenta si è intervenuti con un restauro conservativo provvedendo a proteggere la pavimentazione originale in cotto con un telo adeguato e soprastante ghiaino per rendere comunque il passaggio fruibile. I vari dislivelli che interessano l’intero plesso sono collegati con passerelle e scale in ferro zincato. Allo stesso modo i tre livelli del corpo di fabbrica ricostruito sono serviti da una scala in ferro verniciato oltre che dall’inserimento dell’ascensore. La basilica già rinforzata con i lavori del 1990 è stata oggetto di manutenzione ricognitiva e rifacimento delle creste murarie .  L’intero sito edificato e recuperato, nonchè tutte le aree esterne risultano accessibili in ogni parte alle persone disabili


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